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La coagulazione (o emostasi) è un meccanismo naturale che interviene per evitare i sanguinamenti eccessivi. E’ composta da una fase primaria, durante la quale, in caso di necessità, piccole cellule presenti nel sangue (le piastrine), possono aggregarsi tra di loro e ridurre-interrompere temporaneamente un’emorragia; e da una fase secondaria, dipendente dai fattori presenti nel plasma, indispensabile per rendere stabile e duraturo il coagulo formato dalle piastrine. L’alterazione di una o entrambe le componenti (per esempio a seguito di avvelenamenti, malattie infettive, disturbi immunitari, carenze congenite, ecc..), può portare a sanguinamenti.

Pertanto, i sanguinamenti possono essere dovuti a:

  • Anomalia delle piastrine (alterazione della fase primaria):

Generalmente si manifesta con piccoli sanguinamenti dalle mucose (es. bocca, naso, stomaco-intestino e genito-urinarie). Nelle zone senza pelo si possono vedere piccole emorragie a forma di puntino rosso, dette petecchie o aree emorragiche più estese, dette ecchimosi. (Fig. 1)

Petecchie sull'addome di un cane
Fig. 1 - Petecchie sull'addome di un cane

Nel caso il cane presenti un sanguinamento esterno (es. perdita di sangue dal naso o epistassi, Fig. 2) è buona norma tamponare con del tessuto pulito e applicare del ghiaccio, per limitare e cercare di interrompere la perdita. Se l’emorragia non si arresta in tempi brevi (un paio di minuti) è meglio dirigersi verso il veterinario più vicino.

    • DIAGNOSI: per diagnosticare un problema piastrinico inizialmente
      Epistassi monolaterale cane
      Fig. 2 - Epistassi monolaterale cane

      si esegue una valutazione del loro NUMERO. Tale esame generalmente è possibile effettuarlo presso il proprio veterinario. Se questa prima valutazione non è sufficiente per giungere ad una diagnosi, è fondamentale valutare la FUNZIONALITA’ delle piastrine. Tale esame è in genere effettuabile solo presso alcune cliniche o centri di ricerca. Ad esempio, presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino vengono eseguite queste valutazioni utilizzando il PFA-100 e il Multiplate, str

      umenti in grado di evidenziare  le anomalie funzionali delle piastrine.

E anche possibile eseguire in laboratori specializzati la valutazione del fattore di von Willebrand che contribuisce all’aggregazione piastrinica e che può essere carente in alcune particolari razze canine (es. p

astore tedesco, barboncino, doberman pinscher, setter irlandese…).

  • Anomalia dei fattori della coagulazione (alterazione della fase secondaria):

La coagulazione del sangue è un processo complesso che coinvolge un grande

numero di fattori della coagulazione, proteine essenziali per la formazione del coagulo. La carenza dei fattori della coagulazione determina l’incapacità di formare coaguli stabili e, di conseguenza, la presenza di frequenti episodi emorragici. I sanguinamenti in questo caso possono essere più gravi, esterni o interni (emorragie toraciche, addominali e/o articolari), spontanei o conseguenti a traumi di lieve entità, o addirittura conseguenti ad avvelenamenti (veleni per topi). A seguito di eventi emorragici di una certa entità il cane può manifestare debolezza generalizzata, aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, addome disteso (emorragia in addome, ed anche zoppia (emorragia articolare). L’esame dei fattori della coagulazione consente al Veterinario di risalire alle cause degli episodi emorragici e quindi di valutare quale sia la terapia migliore.

    • DIAGNOSI: Il processo coagulativo è un processo di tipo dinamico; esistono infatti altri fattori in grado di dissolvere il coagulo in un processo noto con il nome di fibrinolisi. Nei soggetti sani infatti, dopo la riparazione del danno tissutale, il coagulo viene rimosso. L’equilibrio tra formazione e distruzione del coagulo assicura l’assenza non solo di sanguinamento eccessivo, ma anche l’eccessiva formazione dei coaguli, qualora questi non siano più necessari. Anche per identificare un problema dell’emostasi secondaria è necessario un esame del sangue. Di solito, nei test di primo livello, viene misurata l’attività dei fattori della coagulazione con test quali il tempo di protrombina (PT), il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) ed il dosaggio del fibrinogeno.  Esami più specialistici permettono di identificare problemi non rilevati dai tempi di coagulazione, come la l’ipercoagulabilità (o trombofilia)  o un eccesso di rimozione del coagulo (iperfibrinolisi).  Presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino abbiamo la possibilità di utilizzare il TROMBOELASTOMETRO e il GENERATORE DI TROMBINA, strumenti molto sensibili, utilizzati per la valutazione di alterazioni complesse dell’emostasi. Infine, è possibile eseguire in laboratori specializzati la valutazione dei singoli fattori plasmatici che intervengono nella coagulazione, perché anche i nostri animali soffrono di emofilia o altre carenze congenite.

Dott.ssa Barbara BrunoDott. Antonio Borrelli
Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università degli Studi di Torino

La tosse è un meccanismo riflesso indotto da uno stimolo irritativo a livello dell’apparato respiratorio, che consiste nell'espulsione di aria dai polmoni attraverso il cavo orale.

"Dottore il mio cane è malato, ha la tosse!", è una frase che siamo abituati sentire con una certa frequenza, ma è effettivamente corretta?

La tosse nel cane

Di per sé la tosse non rappresenta una malattia ma è semplicemente un sintomo, conseguente ad un'affezione primaria respiratoria oppure secondaria a problematiche di altri organi che si ripercuotono sulle vie aeree.

Spesso è sporadica, rara, come normale forma di difesa scatenata da stimoli temporanei non preoccupanti, come l'inalazione accidentale di polvere o sporcizia, e non è inquadrabile in questi casi come sintomo di patologia.

Diverso è il caso in cui la tosse si presenta in maniere ricorrente, dove si rende necessario la visita medica dal proprio Veterinario di fiducia.

Come ormai siamo abituati a vedere nelle diverse pubblicità di sciroppi per la tosse ad uso umano,  è ampiamente noto che esistono due importati categorie di tosse:

  • Tosse produttiva, umida, cosiddetta "grassa" caratterizzata dall'espulsione di muco o catarro.
  • Tosse non produttiva, stizzosa, cosiddetta "secca" caratterizzata dall'assenza di materiale.

 Altrettanto importante è capire il tempo di insorgenza del sintomo, in base al quale si può distinguere se la tosse è espressione di un problema:

  • Acuto: sintomo insorto fino a 3 settimane dalla visita clinica
  • Subacuto: sintomo insorto dalle 3 alle 8 settimane dalla visita clinica
  • Cronico: sintomo insorto da più di 8 settimane

Ma quali sono le cause? Purtroppo, non si può identificare una causa univoca. È necessario effettuare una corretta anamnesi per poi procedere con una visita clinica approfondita mirata a capire la reale origine del sintomo ed impostare al meglio un piano diagnostico, prognostico  e terapeutico.

PRICIPALI CAUSE TOSSE

Può essere utile dividere le cause di tosse in macrogruppi. Si possono così avere cause:

  • Infettive

Virus, batteri, parassiti e miceti possono colpire l’apparato respiratorio a più livelli, sia come monoinfezioni che con quadri di infezioni multiple.

Una delle patologie più comuni in questo ambito è sicuramente la cosiddetta tosse dei canili, patologia di natura polifattoriale scatenata principalmente da un batterio (Bordetella bronchiseptica) e un virus (Virus della parainfuenza canina) che colpisce soprattutto animali giovani tendenzialmente immunodefedati.

Tra le parassitosi sono comuni l'ascaridiosi e la filariosi, vermi tondi di cui il ciclo vitale comprende anche una fase attiva all'interno dell’albero respiratorio, mentre tra le patologie di natura funginea quella che colpisce i nostri cani è l’aspergillosi, in grado di danneggiare sia le prime vie aeree (frequente l’aspergillosi nasale del cane) che le zone più profonde (di gran lunga più rara).

  • Tumorali

Tumori che interessano primariamente l’apparato respiratorio, così come quelli esterni ad esso capaci di provocare una compressione sulle vie aeree, possono indurre uno stimolo tussigeno.

In genere sono colpiti animali anziani ed è più frequente osservarli nelle cagne come conseguenza di metastasi di carcinomi mammari. In tali casi l’esame radiologico, la TAC e/o la risonanza magnetica sono strumenti indispensabili per una corretta diagnosi.

  • Patologie cardiache

Numerose patologie cardiache possono indurre fenomeni di tosse, tra le quali si possono certamente ricordare l’insufficienza mitralica, la cardiomiopatia dilatativa e l’insufficienza cardiaca congestizia che frequentemente si esprimono con tosse.

E’ tipica la tosse in casi di ortopnea nel cane di piccola taglia affetto da valvulopatia mitralica,  che presenta una tosse secca, particolarmente stizzosa durante le ore notturne; in altri casi si presenta nei momenti di agitazione quando ad esempio è felice di rivedere il suo amico a due “zampe” di ritorno da una giornata di lavoro. Spesso all’anamnesi il proprietario riferisce erroneamente che il proprio cane ha mangiato qualcosa che è rimasto conficcato in gola e di conseguenza il piccolo animale cerca di eliminare mostrando più fasi  parossistiche di tosse, talvolta accompagnati da vomito e/o rigurgito.  Indispensabile è l’esame radiologico un tracciato elettrocardiografico e l’ecocardiografia, al fine di stabilire la natura e la gravità del quadro morboso.

  • Edema polmonare

E’ definito come un accumulo di liquidi nel compartimento polmonare. E’ una patologia molto grave e presenta diverse cause che possono coinvolgere altri organi quali il cuore, il fegato ed i reni. Spesso è necessario intervenire in urgenza portando il proprio piccolo presso una struttura Veterinaria di pronto soccorso.

  • Meccaniche

(Corpo estraneo, collasso tracheale, paralisi laringea, Polmonite ab ingestis, etc)

Abbastanza frequente, particolarmente nei cuccioli, riscontriamo casi di aspirazione accidentale di latte (specialmente in caso di errato svezzamento artificiale) o di oggetti di piccoli dimensioni che vanno ad ostruire le vie aeree.

Altro esempio è inalazione accidentale di ariste di graminacee durante il periodo primaverile/estivo. E’ tipica del cane da caccia in seguito a soggiorni all’area aperta in campi con erba particolarmente ricca di tali vegetali.  La diagnosi viene effettuata attraverso un esame radiologico e attraverso l’ausilio dell’endoscopia tracheobronchiale capace di estrarre il corpo estraneo risolvendo del tutto la problematica.

Altro esempio comune è il collasso tracheale, frequente nei cani di piccola taglia, che riduce il lume interno dell’organo ed in genere è dovuto a modificazioni strutturali della pars cartilaginea degli anelli tracheali. In questi casi è importante eseguire delle opportune radiografie per quantificare il grado di ostruzione.

Senza alcun dubbio è fondamentale capire l’origine della tosse al fine di trattarla, ma altrettanto importante è  prevenire le patologie riportate e  agire adeguatamente una volta che il sintomo è presente.

  • Prevenzione: come abbiamo visto molte delle cause di tosse sono di origine microbiologica, pertanto è indispensabile effettuare adeguati piani vaccinali/antiparassitari in maniera ciclica, sempre seguendo le indicazioni del proprio Medico Veterinario. Check-up completi effettuati annualmente o semestrali potranno prevenire altre cause di tosse anche non originate direttamente dall’albero respiratorio (tumori, patologie cardiache etc.)
  • Se il sintomo è presente? Se il sintomo è presente in maniera ricorrente, il proprietario dovrà contattare il proprio Medico Veterinario. E’ da sconsigliare terapie fai-da-te e un uso sconsiderato di antibiotici che potrebbe portare alla comparsa di microrganismi antibiotico-resistenti potenzialmente pericolosi per il buon esito della terapia o addirittura del tutto inutili quando si è di fronte a condizioni non infettive.

 

Dott. Giuliano Borriello
Ospedale Veterinario Universitario Didattico
Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali
Università di Napoli Federico II